GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE


La Giornata Mondiale del Diabete si svolge ogni 14 novembre.

Questa data celebra la nascita del fisiologo canadese Frederick Grant Banting nel 1891 che, insieme a Charles Herbet Best, nel 1921 scoprì l’insulina che consentì di trattare il diabete rendendolo una malattia controllabile.

Secondo le ultime stime diffuse da International Diabetes Federation la popolazione mondiale di persone con diabete è di 415 milioni (1 persona su 11), numero destinato a salire fino a 642 milioni entro il 2040.

Nel 2017 il diabete ha causato 4 milioni di morti nel mondo.

Diabete tipo 1 e tipo 2 sono patologie con un nome simile, ma con profonde differenze.

Il diabete mellito tipo 2 si manifesta principalmente in soggetti adulti che sono  geneticamente predisposti, obesi o sovrappeso e con stile di vita sedentario, i quali sviluppano una scarsa sensibilità all’insulina.

Il diabete mellito tipo 1 è la più frequente malattia endocrino-metabolica dell’infanzia e dell’adolescenza. È causato dalla distruzione, da parte del sistema immunitario, delle cellule del pancreas che producono insulina (beta cellule) ed obbliga i pazienti ad una media di 5 punture di insulina al giorno per tutta la vita.

Anche i bambini possono avere il diabete.

Oltre 1 milione di bambini e adolescenti nel mondo hanno il diabete tipo 1. Solo in Lombardia vivono circa 3500 bambini e ragazzi con diabete di tipo 1 da 0 a 18 anni. Questi bambini/ragazzi e i loro genitori hanno articolate e complesse esigenze di cura e di assistenza.

Molto spesso l’esordio del diabete tipo 1 avviene in circostanze drammatiche che segnano fisicamente e psicologicamente il bambino o ragazzo. Inoltre, se il diabete tipo 1 non viene diagnosticato precocemente e curato adeguatamente, può causare varie malattie e portare alla morte.

I segnali premonitori sono:

L’adozione di uno stile di vita sano può prevenire fino all’80% dei casi di Diabete di tipo 2 che se trascurato può causare malattie cardiache, cecità, amputazioni, insufficienza renale, morte precoce. Occorre imparare a riconoscerne i fattori chiave di rischio:

– sovrappeso e obesità
– cattive abitudini alimentari
– stile di vita sedentario
– ereditarietà


IL TEMA DI QUEST’ANNO E’:

L’ACCESSO ALLE CURE

Il tema è stato definito dall’International Diabetes Federation e sarà mantenuto per i prossimi due anni.

L’Italia, sotto questo punto di vista vanta una condizione “media” di tutto rispetto anche nei confronti degli altri partners europei, ma sappiamo anche che accanto a situazioni di eccellenza, sussistono ancora molti casi in cui l’accesso non è garantito (nuovi devices, ultimi farmaci ecc.).

Nel 1921 è stata scoperta l’insulina, il farmaco salva-vita per molte persone con diabete.

Esattamente 100 anni fa, grazie alla scoperta di due canadesi, il Prof Banting e il suo allievo Best che per primi isolarono l’insulina, sarebbe cambiata la storia della medicina per i malati di diabete.

L’anno successivo Leonard Thompson, all’età di quattordici anni, fu il primo paziente con diabete a ricevere iniezioni di insulina. Leonard, che era stato più volte vicino alla morte, visse poi per altri 13 anni.

Prima della scoperta dell’insulina il diabete veniva trattato in modo inefficace, spesso solo con la prescrizione di una alimentazione particolarmente rigida. Un  “trattamento della fame”, una dieta drastica che di solito riusciva a mantenere in vita le persone con diabete tipo 1, anche se come scheletri viventi, per mesi oltre la loro prognosi. A dire il vero, alcuni pazienti morivano di fame. Prima del 1021 questa era l’unica speranza che avevano coloro a cui veniva diagnosticato il diabete di tipo 1. Una malattia letale nella maggior parte dei casi.

LEONARD THOMPSON, IL PRIMO PAZIENTE CURATO CON L’INSULINA

L’accesso alle cure deve essere la priorità per milioni di persone con diabete nel mondo. Nessun muro dovrebbe esistere in funzione della nazione o livello sociale di appartenenza.


Con il patrocinio del Comune di Varese, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, la facciata del Comune di Varese prospicente via Sacco verrà illuminata di blu (colore simbolo della malattia) dal 1 al 30 novembre e saranno posizionati due striscioni, sempre in via Sacco, a ricordare i sintomi premonitori del diabete tipo 1.

Via Sacco Varese
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Il Bernascone Varese
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Comune di Varese
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P.zza Monte Grappa Varese
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Via Sacco Varese